Progetto di ricerca scientifico
Progetto
Per la costituzione dell’archivio digitale Digital Pléiade (DP)
Il gruppo di ricerca Digital Pléiade (DP), che è diretto dalla Prof. Rosanna Gorris Camos e opera nel contesto del Bando di Ateneo Ricerca di Base 2019 dell’Università degli Studi di Verona (https://www.dlls.univr.it/?ent=iniziativa&id=9052), intende indagare attraverso l’utilizzo delle Digital Humanities l’opera degli autori appartenenti al gruppo poetico della Pléiade, che nel Rinascimento ha segnato con la propria impronta la modernità letteraria e culturale dei secoli a venire. Ispirandosi agli studi degli specialisti più importanti come Enea Balmas[1] o Jean-Paul Barbier Mueller,[2] così come ai principali progetti digitali, tra i quali vi è il progetto DUBI (Du Bellay et l’Italie),[3] i cui membri hanno censito gli esemplari originali presenti in Italia delle opere della famiglia Du Bellay (Joachim, Jean, Martin, Guillaume), l’équipe Digital Pléiade si propone di censire tutte le opere del gruppo di poeti francesi conservate nelle biblioteche italiane.
Oggetto di studio non saranno solo ed esclusivamente i poeti canonici della Pléiade, ma tutto il réseau di autori che intrattenne importanti rapporti con i membri dell’originaria Brigade, condividendone gli obiettivi linguistici e letterari, tra cui Jacques Grévin, Guillaume Guéroult, Nicolas Denisot, Claude Colet, Jacques Gohory, Jean-Pierre de Mesmes, Scévole de Sainte-Marthe. Se è vero infatti che fu a partire dal Discours[4] di Claude Binet, amico e biografo del “Prince des poètes”, che si diffuse un’immagine della Pléiade in quanto gruppo di sette poeti riunitisi attorno a Pierre de Ronsard, gli studi recenti hanno rimesso in discussione la validità del concetto stesso di Pléiade, che fu un vero e proprio « phénomène spécifiquement français » [5] al quale non parteciparono solo ed esclusivamente poeti appartenenti all’école di Ronsard e Dorat, come Jean-Antoine de Baïf, Joachim Du Bellay o Remy Belleau, ma anche numerosi altri autori a partire dalla seconda metà del XVI secolo. [6]
L’équipe intende riflettere sul nuovo e complesso significato di Pléiade, indagando luci e ombre di questo vasto e importante réseau di scrittori. L’obiettivo principale del gruppo di ricerca, che si avvarrà della collaborazione di specialisti di letteratura francese del Cinquecento e di Storia del libro basati in tutta Italia, sarà la costituzione di un archivio digitale (database testuale e database bibliografico), che verrà ospitato sulla piattaforma del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Verona.
Allo stesso tempo, l’approfondito lavoro dell’équipe permetterà di studiare la diffusione in Italia, nel XVI secolo, delle opere dei più importanti poeti francesi, diffusione che rappresenta il frutto di rapporti dalle radici profonde e dalle estese ramificazioni tra umanisti, politici e uomini di Chiesa. La costellazione di poeti della Pléiade, infatti, fece del modello letterario italiano un vero e proprio point de repère e intrattenne nel corso degli anni relazioni feconde e particolarmente importanti con scrittori, artisti, esponenti politici e religiosi della penisola italiana. Per numerosi membri del celebre gruppo poetico, come Joachim Du Bellay, che trascorse diversi anni a Roma in qualità di segretario del cardinale Jean Du Bellay, o come Remy Belleau, che seguì Carlo di Lorena in Italia al tempo della spedizione di Napoli (1557), l’esperienza italiana fu particolarmente stimolante in termini poetici e letterari.
Descrizione del progetto
Il progetto Digital Pléiade, valutato 100/100, intende censire gli esemplari cinquecenteschi conservati nelle biblioteche italiane delle opere degli scrittori appartenenti al complesso e articolato réseau della Pléaide, con lo scopo di arricchire la riflessione sulle « sociabilités littéraires » [7] che hanno caratterizzato il XVI secolo e completare gli importanti lavori già intrapresi nell’ambito delle Digital Humanities presso l’Università degli Studi di Verona: DUBI (Du Bellay et l’Italie) e DUBOE (Du Bellay à l’œuvre), diretti dalla Prof. Rosanna Gorris Camos. [8]
Tra gli obiettivi principali vi è la creazione dell’archivio digitale Digital Pléaide, che permetterà di cogliere la profondità delle radici poetiche degli autori francesi in Italia, così come di studiare le relazioni che i poeti stessi intrattennero con la Penisola, diventata nel Rinascimento un vero e proprio punto di convergenza tra la cultura italiana e francese.
In un primo momento, sarà a partire dall’Online Public Acces Catalogue del Servizio Bibliotecario Nazionale (https://opac.sbn.it/) eda un esame di altri importanti cataloghi online che verranno mappati e individuati gli esemplari da censire. Sarà così possibile verificare quale sia effettivamente il materiale presente ad oggi nelle biblioteche italiane stabilendo un’accurata cartografia della presenza di tali autori in Italia. Tale cartografia sarà trasmessa a tutti i membri dell’équipe. In questo modo, durante l’operazione di censimento degli esemplari verranno prese in considerazione non solo le biblioteche che conservano i fondi cinquecenteschi più cospicui, quali quelle di Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bologna, Genova, Perugia, Padova, Verona, Brescia, Mantova, Livorno, Lucca, Arezzo, Ferrara, ma anche i piccoli centri che conservano esemplari talvolta non censiti da OPAC.Una collezione particolarmente importante di volumi del Cinquecento è quella che si trova alla Biblioteca universitaria di Padova, che conserva diverse edizioni delle opere di Jacques Peletier du Mans: tra questi volumi vi sono varie edizioni dell’Aritmetica di Gemma Frisio annotata dal celebre autore francese e un prezioso esemplare lionese di Carmina che porta il suo ex-libris, ma anche un’edizione de L’Amour des amours (1555), un testo celebre al tempo soprattutto per i contenuti scientifici che interessavano giovani studiosi di tutta Europa.[9] Altri fondi importanti che conservano vari esemplari di Peletier sono: la BNU di Torino (10 esemplari), Roma (18 esemplari), Firenze (10 esemplari).
A questo proposito, una prima analisi dei cataloghi ha rivelato che le biblioteche italiane conservano soprattutto le opere di poeti-scienziati come Peletier du Mans, ma anche Pontus de Tyard (traduttore di Leone Ebreo) e Rémy Belleau. Da questo punto di vista, il censimento delle opere dei membri che si muovevano all’interno dell’articolato réseau-Pléiade permetterà anche di comprendere quali fossero gli argomenti che più interessavano i lettori dell’epoca, così come le modalità di fruizione dei testi stessi.
Il progetto Digital Pléiade, pur inserendosi nel solco del lavoro svolto dall’équipe di Enea Balmas per le edizioni cinquecentesche e seicentesche di Ronsard, presenterà necessariamente caratteristiche diverse dovute alle possibilità offerte da un archivio digitale, in termini di flessibilità e di modalità di trattamento dei dati, rispetto ad una pubblicazione cartacea. Per quanto riguarda le edizoni di Pierre de Ronsard, si partirà dal fondamentale lavoro svolto dal Gruppo: Edizioni cinquecentesche di Pierre de Ronsard nelle biblioteche italiane, Fasano, Schena, 1993. Ci si occuperà anzitutto di digitalizzare il volume, così come di schedare su Zotero gli esemplari rilevati dal Prof. Balmas e dalla sua équipe. Allo stesso tempo, l’obiettivo sarà quello di arricchire e completare il censimento delle opere ronsardiane, aggiungendo alla banca dati tutti quegli esemplari conservati nelle biblioteche italiane che non sono stati reperiti all’epoca e che possono essere più facilmente reperiti grazie alle risorse on line. Di questi nuovi esemplari verrà eseguita la schedatura, che andrà a completare le schede precedentemente redatte.Al fine di trarre il maggior profitto possibile dagli sviluppi più recenti nell’ambito delle Digital Humanities, il gruppo di ricerca si ispirerà quindi ad analoghe esperienze in corso in Italia e all’estero, prima fra tutte il progetto DUBI (http://www.cinquecentofrancese.it/index.php/dubi/progetto-di-ricerca-scientifica), ma anche le Bibliothèques Virtuelles Humanistes del CESR dell'Université de Tours (http://www.bvh.univ-tours.fr/) e banche dati particolarmente importanti per questo genere di lavoro come il Réseau PoètesXVI (https://sites.univ-lyon2.fr/ReseauxpoetesXVI/front/projet.php), che fornisce un ampio inventario di testi redatti tra la metà e la fine del XVI secolo in francese, latino, greco, italiano e spagnolo, nei quali gli autori si interpellano, si evocano o si traducono [10] e il progetto Scripta manent sempre nell’ambito delle BVH: https://bvh.hypotheses.org/6261.
L’archivio digitale Digital Pléiade, che sarà redatto in lingua italiana come le altre banche dati del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere, presenterà la descrizione delle edizioni cinquecentesche delle opere degli scrittori della Pléiade, la loro collocazione nelle biblioteche italiane e la riproduzione dei loro frontespizi. Nel caso di esemplari annotati potrà essere fornita una digitalizzazione oppure un link, qualora di un esemplare sia già disponibile la digitalizzazione.
Le schedature delle edizioni originali verranno inserite nell’archivio digitale Digital Pléiade e saranno approntate sul modello della scheda del progetto DUBI, che prevede una digitalizzazione del frontespizio (e dell’intera opera, qualora l’esemplare annotato presenti caratteristiche di particolare interesse), riferimenti a repertori e usuels, nonché collegamenti tra le opere censite con i cataloghi delle biblioteche italiane che consentano la fruizione in modalità open access degli esemplari digitalizzati. Si segnalerà, inoltre, la presenza di rilegature importanti, che saranno fotografate e studiate in modo approfondito, con lo scopo di poter datare le rilegature stesse, ma anche la provenienza degli esemplari, quando conosciuta.
All’operazione di censimento e schedatura delle edizioni originali seguirà una prima digitalizzazione su Zotero, il software per la gestione di riferimenti bibliografici e dei materiali ad essi collegati. Successivamente, i dati raccolti verranno inseriti nell’archivio digitale Digital Pléiade, che verrà arricchito, inoltre, da ricerche riguardanti gli importanti rapporti che, durante il Rinascimento, legano i più grandi poeti di Francia alla penisola italiana. Ci si concentrerà, in particolare, sullo studio dei réseaux degli autori francesi, sui viaggi in Italia che hanno permesso la creazione dei réseaux stessi, ma anche sull’analisi degli intertesti poetici italiani che nutrono e percorrono le opere di tutti i membri della Pléiade, dai testi giovanili agli scritti più maturi, e sulla modalità di fruizione di quelle opere italiane che hanno profondamente segnato la produzione letteraria francese.
Al fine di facilitare i lavori dei membri del gruppo di ricerca, il sito del Gruppo di Studio sul Cinquecento francese svolgerà anch’esso un ruolo importante, in quanto ospiterà saggi, indicazioni bibliografiche e altri materiali utili per la descrizione degli esemplari o per la datazione delle edizioni e delle varie emissioni. La sezione Digital Pléiade (http://www.cinquecentofrancese.it/index.php/digital-pleiade), già attiva, è suddivisa in tre parti:
- Progetto di ricerca scientifica;
- Contributi, articoli e bibliografia;
- Archivio digitale.
Obiettivi
Il gruppo di ricerca Digital Pléiade si prefigge di:
• costituire l’archivio digitale del progetto (“Digital Pléiade”), che sarà ospitato sulla piattaforma del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Verona;
• ampliare la riflessione in merito a un nuovo concetto di Pléiade, che ingloba una complessa rete di autori legati da rapporti étroits, protagonisti di una vera e propria sociabilité lettrée e mossi dalla volontà di perseguire gli stessi obiettivi linguistici e poetici;
• cogliere e approfondire, attraverso lo studio della diffusione delle opere francesi in Italia, l’importanza dei rapporti tra gli umanisti della Penisola e i poeti di Francia durante il XVI secolo, così come rilevare quali furono le letture che riscossero maggior successo in Italia;
• organizzare e promuovere convegni e altre iniziative dedicati alla Pléaide e l’Italia. A questo proposito, si è già svolta presso l’Università di Verona una Giornata di Studi interamente dedicata all’opera della Pléiade: Lumières et ombres de la Pléiade, tenutasi il 15 dicembre 2021. La Giornata ha visto la partecipazione di studiosi nazionali ed internazionali, così come di dottorandi e assegnisti di diverse Università italiane che si sono occupati di studiare non solo i réseaux, italiani e francesi, dei membri della Pléiade, ma anche il complesso intertesto letterario che connota le loro opere. Verrà organizzata, nell’autunno 2022, una seconda Giornata di studi sulla Pléiade, che si focalizzerà sullo studio della poesia scientifica. Nell’ambito della Winter School “Intrecci” si è svolta sempre a Verona la Giornata di studi All’ombra di Saul: dalla tragedia biblica rinascimentale all'extrême contemporain, che ha visto diversi interventi dedicati agli autori della costellazione della Pléiade, tra cui Jean de la Taille. Inoltre, il Gruppo di Studio sul Cinquencento Francese ha partecipato al Convegno annuale della Renaissance Society of America di Dublino (30 marzo-2 aprile) (https://www.rsa.org/page/RSADublin2022) con due panels interamente dedicati al gruppo poetico della Pléiade. Ricordiamo infine che si è tenuto a Verona, a Palazzo Pompei, il 5 e 6 maggio 2022, un quarto convegno DUBI IV dal titolo Les frères Du Bellay et l’Europe. Politique et culture à la Renaissance (http://www.cinquecentofrancese.it/index.php/convegni/561-les-freres-du-bellay-et-l-europe-politique-et-culture-a-la-renaissance-verona-5-6-maggio-2022). Il convegno è stato organizzato dalla Prof. Rosanna Gorris Camos in collaborazione con l’Université Paris-Sorbonne (prof. Denis Crouzet) e con l’Université de Neuchâtel (Prof.Loris Petris);
• pubblicare gli Atti dei convegni organizzati nell’ambito del progetto, in volume cartaceo oppure in formato elettronico, nella collana online del Gruppo di Studio sul Cinquecento francese, Sidera (http://www.cinquecentofrancese.it/index.php/sidera) o nella rivista del Gruppo, L’Universo Mondo (http://www.cinquecentofrancese.it/index.php/l-universo-mondo). A questo proposito, segnaliamo che è stato pubblicato un numero monografico della rivista dedicato a La Pléiade et l’Italie, n. 48 http://www.cinquecentofrancese.it/index.php/l-universo-mondo/537-um48. Nel prossimo numero della rivista del Gruppo di Studio, n. 49, verranno pubblicati gli interventi della Giornata di Studi Lumières et ombres de la Pléiade, così come i contributi presentati dai membri del Gruppo durante l’ultimo Annual Meeting della Renaissance Society of America (https://www.rsa.org/page/RSADublin2022). Ricordiamo inoltre che sono già stati pubblicati gli atti dei tre convegni dedicati a Joachim Du Bellay (DUBI I – DUBI II – DUBI III) nella collana online del Gruppo, Sidera: « Le Cygne »: Du Bellay et l’Italie, a cura di Rosanna Gorris Camos e Daniele Speziari (http://www.cinquecentofrancese.it/index.php/sidera/513-sidera-n-4-le-cygne-du-bellay-et-l-italie) ;
• sviluppare e potenziare le competenze in Digital Humanities e in storia del libro dei numerosi giovani ricercatori (assegnisti, dottorandi, borsisti e stagisti) coinvolti nel progetto. Presso l’Università di Verona si è tenuto il seminario GitHub per l’Informatica Umanistica, così come una conferenza del Prof. Oyvind Eide (Università di Köln) dal titolo Digital Humanities as a practical-theoretical part of the humanities. Continua inoltre il seminario Digital Spritz, un ciclo di incontri con studiosi italiani e internazionali che si sono contraddistinti nel campo delle Digital Humanities (DH) in ambito linguistico e letterario. La partecipazione, da parte dei giovani assegnisti, consentirà di pubblicare risultati di progetti, condividere materiali e creare siti web, il tutto seguendo una filosofia Open per lo sviluppo della ricerca.
Criteri di descrizione degli esemplari
La descrizione degli esemplari che verranno inseriti nell’archivio digitale Digital Pléiade seguirà il modello delle schede DUBI, di cui forniamo un esempio qui di seguito:
I dati raccolti dai collaboratori del progetto saranno trattati e archiviati utilizzando il software Zotero. Successivamente, essi saranno trasferiti nell’archivio digitale che sarà ospitato sulla piattaforma del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Verona.
Autore: Nome COGNOME
Curatore: Nome COGNOME
Traduttore: Nome COGNOME
Titolo: titolo breve (non in forma moderna)
Titolo frontespizio: in forma estesa (rispettando l’ortografia originale, in particolare le maiuscole iniziali; l’eventuale presenza di parole scritte interamente in maiuscolo si potrà evincere dall'immagine del frontespizio)
Luogo di edizione: Città (in forma moderna)
Editore: Editore (in forma moderna)
Data: in numeri arabi
Descrizione fisica: numero di fogli, pagine, carte; formato. Esempio: [12], 223, [1] cc.; 8°
Marca tipografica: ESEMPIO -marca editoriale di Michele Tramezzino, motto: “Qual più fermo è il mio foglio è il mio presaggio” (Z1078)
Per la descrizione delle marche tipografiche si può fare riferimento ai repertori (per es. Ph. Renouard, Les marques typographiques parisiennes des XVe et XVIe siècles, Paris, Champion, 1926; L.-C. Silvestre, Marques typographiques ou recueil des monogrammes, chiffres, enseignes […] des libraires et imprimeurs qui ont exercé en France, depuis l’introduction de l’imprimerie en France en 1470 jusqu’à la fin du seizième siècle, Bruxelles, Culture et civilisation, 1966 à es. S069; G. Zappella, Le marche dei tipografi e degli editori italiani del Cinquecento, Milano, Editrice Bibliografica, 1986, à es. Z031)
Lingua: es: francese / latino / italiano
Localizzazione: Città, Biblioteca: collocazione (nella forma effettivamente utilizzata dalla biblioteca e ricavata dalla consultazione diretta dell’esemplare)
Riproduzione digitale: eventuali link
Cataloghi digitali: Sigle e eventuali link agli usuels di riferimento, digitali o cartacei (cf. lista di usuels allegata)
Repertori cartacei: repertori, bibliografie, cataloghi (identificati tramite sigle), se le edizioni in esame sono già state repertoriate
Note: Possessore, rarità, rilegatura (in caso di rilegature cinquecentesche o appartenute a possessori celebri), privilège (quando non indicato sul frontespizio ma in una pagina interna, riportandone la data), ecc. In questo campo saranno anche segnalati i casi in cui le opere dei Du Bellay sono rilegate con opere di altri autori (per esempio l’Oratio de sententia christianissimi regis di Jean Du Bellay rilegata con l’Apologia cuiusdam regiae famae studiosi di Pierre Danès), utilizzando la menzione “rilegato con”;
Redatta da: Nome COGNOME
Aggiunta da: Nome COGNOME
Frontespizio: Foto di buona qualità. Il frontespizio va fotografato e inviato in un documento a parte rispetto alla scheda. Il frontespizio deve essere rinominato con il nome della biblioteca seguito dalla collocazione, senza lasciare spazi: es. Queriniana10a.Q.VII.6
L’archivio digitale Digital Pléiade sarà strutturato in maniera tale da permettere facilmente di visualizzare quante e quali edizioni di una determinata opera, e quanti esemplari di una determinata edizione, sono conservati nelle biblioteche italiane, secondo il modello concettuale seguente:
Collaborazioni con gruppi di ricerca nazionali e internazionali
L'attività di ricerca vedrà la partecipazione di numerosi membri del Gruppo di Studio sul Cinquecento francese, che ha sede presso il nostro Dipartimento, e si svolgerà in collaborazione con le numerose organizzazioni estere con cui il Gruppo ha stabilito rapporti nel corso degli anni. Tra queste organizzazioni ci sono: la Société Française d'Étude du Seizième Siècle (SFDES); la FISIER (Fédération Internationale des Sociétés et Instituts pour l’Étude de la Renaissance), federazione di cui il Gruppo fa parte; l'Atelier du XVIe siècle dell'Università di Parigi (Paris-Sorbonne), con cui i rapporti si sono intensificati in occasione della giornata Desseins du livre en France, 1530-1590. Journée d'étude des Amis de L'Atelier XVIe siècle (Harvard University, 30 marzo 2016), in cui sono intervenuti rappresentanti del Gruppo di Studio sul Cinquecento franceseche hanno presentato le attività e le pubblicazioni dell'associazione; la RSA (Renaissance Society of America), a cui il Gruppo partecipa regolarmente dal 2011 presentando panels agli Annual Meeting e di cui è Associate Organization dal 2017.
Data la natura digitale del progetto, verranno inoltre mantenuti scambi e contatti costanti con i centri esteri all'avanguardia nell'ambito delle Digital Humanities: il CESR di Tours, le cui Bibliothèques Virtuelles Humanistes costituiscono uno dei principali modelli a cui il nostro progetto si ispira; l'équipe dell'Université Jean Monnet di Saint-Étienne e anche il gruppo di ricerca dell’Università di Neuchâtel, coordinato dal Prof. Loris Petris, che ha ultimato l’edizione della corrispondenza del cardinale Jean Du Bellay (il settimo e ultimo volume è uscito nel maggio del 2017) e che ha realizzato la banca dati ORPHEUS 1527-1559, banca dati che raccoglie le principali informazioni (numerazione della lettera, data, luogo, autore, destinatario, pubblicazione, fonte d’archivio, incipit) sulle lettere ricevute o inviate da Jean Du Bellay e pubblicate nel volume di Bourrilly e Vaissière (1905), nei due volumi pubblicati da R. Scheurer (t. I, 1969; t. II, 1973) e nei cinque tomi diretti da L. Petris e R. Scheurer (t. III, 2008; t. IV, 2011; t. V, 2012; t. VI, 2015; t. VII, 2017).
Membri del gruppo di ricerca
Unità di Verona
Rosanna Gorris Camos, PO (responsabile scientifico del progetto)
Valeria Averoldi, assegnista RiBa
Riccardo Benedettini, PA
Giampaolo Caliari, dottore di ricerca
Maria Grazia Dalai, dottore di ricerca e bibliotecaria
Juliette Ferdinand, dottore di ricerca
Vera Gajiu, assegnista RiBa
Sonia Garozzo, stagista
Carlotta Gentilin, stagista
Luca Elfo Jaccond, dottorando
Anderson Magalhães, dottorando
Sonia Solfrini, stagista
Beatrice Signorini, studentessa (2022)
Collaboratori di altre università
Anna Bettoni, PO, Università degli Studi di Padova
Monica Bocchetta, Università di Macerata
Maurizio Busca, assegnista, Università del Piemonte Orientale - Nantes Université
Magda Campanini, PA, Università Ca’ Foscari, Venezia
Concetta Cavallini, PO, Università degli Studi di Bari
Bruna Conconi, PA, Università degli Studi di Bologna
Richard Cooper, professore emerito, University of Oxford
Paola Cosentino, RTDb, Università di Torino
Francesca Dainese, assegnista di ricerca, Università di Padova
Giovanna Devincenzo, PA, Università degli Studi di Bari
Filippo Fassina, assegnista, Università del Piemonte Orientale
Véronique Ferrer, professeur des universités, Université Paris-Nanterre
Vittorio Fortunati, PA, Università degli Studi di Pavia
Matteo Leta, assegnista, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Fabio Libasci, docente a contratto, Università di Bologna
Valentina Manca, Università degli Studi Roma Tre
Paola Martinuzzi, docente a contratto, Università Ca’ Foscari, Venezia
Michele Mastroianni, PO, Università del Piemonte Orientale
Monia Mezzetti, Università di Bergamo
Olivier Millet, professeur des universités, Université Paris-Sorbonne
Mariangela Miotti, PA, Università degli Studi di Perugia
Loris Petris, professeur ordinaire, Université de Neuchâtel
Laura Piras, Università degli Studi di Cagliari
Carmen Saggiomo, PA, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Daniele Speziari, RTDb, Università di Ferrara
George Hugo Tucker, Professor, University of Reading
Alessandro Turbil, assegnista, Università degli Studi di Torino
NOTE
[1] Si vedano i volumi a cura di Enea BALMAS, Edizioni cinquecentesche di Pierre de Ronsard nelle biblioteche italiane, Fasano, Schena, 1993, e Edizioni seicentesche di Pierre de Ronsard nelle Biblioteche italiane, Fasano, Schena, 1996 e Enea BALMAS, Il mito della Pléiade, in Saggi e ricerche di letteratura francese, VI, 1965, pp. 11-36.
[2] Si veda Jean-Paul BARBIER MUELLER, Ma bibliothèque poétique, troisième partie. Ceux de la Pléiade, Genève, Droz, 1994.
[3] Si veda il progetto sul sito del Gruppo di Studio sul Cinquecento francese: http://www.cinquecentofrancese.it/index.php/dubi/progetto-di-ricerca-scientifica e il sito del progetto di eccellenza https://dh.dlls.univr.it/it/progetti/patrimonio-letterario-filologico/#dubi.
[4] Si veda Claude BINET, Discours de la vie de Pierre de Ronsard, in La vie de P. de Ronsard de Claude Binet, éd. Laumonier, Paris, Hachette, 1910.
[5] Florence BONIFAY, Concurrences poétiques. Identités collectives et identités singulières autour de la « Pléiade », Tesi di Dottorato, 2016, p. 8, online all’indirizzo file:///C:/Users/techn/OneDrive/Desktop/Digital%20Pl%C3%A9iade/bonifay_f_these_udl.pdf.
[6] Si vedano i lavori di Enea Balmas e Rosanna GORRIS CAMOS, Le Mythe de la Pléiade: la Pléiade et l’Italie, in Atti della Giornata di studi Lumières et ombres de la Pléiade, Verona, 15 dicembre, « L’Universo mondo », n. 49, in preparazione; Id., “Cominus eminus”: les poètes de la Pléiade au Piémont, Dublin, RSA 2022; Florence BONIFAY, Concurrences poétiques. Identités collectives et identités singulières autour de la « Pléiade », cit. ; Ead., « L’imaginaire groupal autour de la "Pléiade"», in L’imaginaire des langues. Représentations de l’altérité linguistique et stylistique (XVIe-XVIIIe siècle), s. d. Sabine Lardon et Michèle Rosellini, « Les Cahiers du GADGES », n. 15, Genève, Droz, 2018, pp. 185-214 ; Id., De 7 à 280 joueurs. Une base de données pour renouveler l’histoire littéraire de la « Pléiade », « Biens Symboliques / Symbolic Goods », no. 2, 2018, pp. 1-48 ; Enea BALMAS, Il mito della Pléiade, cit. ; Emmanuel BURON, art. « Pléiade », Dictionnaire des lettres françaises, Paris, Livres de Poche, 2001, ad vocem.
[7] Florence BONIFAY, L’imaginaire groupal autour de la Pléiade, cit., p. 185.
[8] Si veda il Progetto di eccellenza: Le Digital Humanities applicate alle lingue e letterature straniere: https://dh.dlls.univr.it.
[9] Si vedano su tale fondo studiato a più riprese da Rosanna Gorris Camos i lavori di Irene RUZZENENTE, Jacques Peletier du Mans (1517-1582), La Savoye: per un’edizione critica, sous la direction de Rosanna Gorris Camos, année académique 2006/2007 e più recentemente nell’ambito di questo progetto il lavoro di Beatrice SIGNORINI, Digital Pléaide: Peletier en Italie, a.a. 2021-2022.
[10] Si vedano Florence BONIFAY, De 7 à 280 joueurs. Une base de données pour renouveler l’histoire littéraire de la « Pléiade », cit. e Id., RéseauxPoètesXVI : une base de données pour étudier les réseaux de poètes au XVIe siècle, in Le réseau. Usages d’une notion polysémique en sciences humaines et sociales, actes de l’Université d’été 2014 Ferney-Voltaire sur les Réseaux, Presses universitaires de Louvain-la-Neuve, 2016, pp. 27-42.